Contraffazione e "furbizia" Italiana
Oggi mi sono trovato a visionare un video di un giovane Youtuber, che seguo da tempo ed apprezzo (BlackGeek, per chi volesse sapere di chi stiamo parlando), che prende in esame temi riguardanti la tecnologia a 360°. Nel video in questione si affronta la problematica di fronte alla quale si stanno trovando coloro che utilizzavano app craccate per ascoltare musica gratis su Spotify, vedendosi bloccare tutti gli account. Mi trovo d'accordo con BlackGeek, approvando l'azione intrapresa da dell'azienda, che in fondo non ha bloccato clienti, ma qualcuno che rubava un servizio e del lavoro altrui. Se volete usare Spotify, fatevi un altro account con un'altra mail e questa volta pagate il servizio, semplice.
Per quanto riguarda il tema della contraffazione, vorrei fare qualche riflessione. Io sono dell'80, negli anni 90, ho iniziato a scaricare mp3 e software di vario genere con programmi per PC che forse solo chi è dell'epoca ed era un nerd ricorderà, come Winmx, audiogalaxy, IRC, Direct Connect (DC++). Prima dell'avvento delle prime linee ISDN ed ADSL, noi scaricavamo persino con una connessione a 56K! A volte ci mettevamo un'ora a scaricare una canzone! Sapevamo di fare qualcosa di illegale, infatti, c'era un misto di omertà nel dirlo pubblicamente, ad una certa fierezza per aver scavalcato il sistema. Credo sia iniziato tutto lì. A quei tempi si compravano, per se stessi o per regalarli, molti CD audio originali. Con l'avvento di linee internet "veloci" e lo sviluppo di questi programmi per scaricare, le vendite calarono drasticamente. Sì sentì pertanto la necessità di convertire in digitale il tutto. Di conseguenza, per non perdere almeno parte degli introiti, di fronte all'obsolescenza dei supporti digitali fisici (quali CD, musicassette videocassette,DVD) far nascere quindi dei servizi online che fornissero e vendessero contenuti Media in abbonamento o vendita, prima download, poi streaming. Prima con la musica, iTunes Store credo sia stata una delle prime, poi con i video (Netflix e simili). Parlando di Apple, in ambito di Jailbreak (pratica di sblocco legale, per accesso al root e modifica del sistema di dispositivi Apple), mi sono trovato spesso a discutere con persone che non hanno mai pagato i tweak (pacchetti di software per modificare il sistema dei dispositivi mobili Apple), dicendo che se fai il Jailbreak non devi pagare nulla. Gente che può permettersi tranquillamente di spendere pochi euro, che ne spende centinaia per un paio di scarpe o una maglietta, ma i tweak per principio non li compra. Come se fosse legittimo rubare in quel contesto e non ci fosse un piccolo sviluppatore, che magari fa anche fatica a finanziare il proprio progetto, sviluppare il software, che andrebbe sostenuto ed aiutato nel suo lavoro e che magari deve pagarsi gli studi per assicurarsi un futuro. Per questi individui è normale rubare il lavoro degli sviluppatori, demotivandoli, facendo sì che essi non sviluppino più nulla, non diano più supporto all'applicazione, niente più aggiornamenti. Abbiamo fatto morire gran parte dello sviluppo software indipendente. Ormai sviluppano solo più le grandi multinazionali stra conosciute che vendono i loro programmi ad altre aziende e dominano il mercato con applicazioni non necessariamente di qualità.
Io, sono colpevole quanto gli altri, non mi elevo a grande giustiziere e persona più onesta. Ho scaricato qualunque tipo di cosa ma devo dire che quando possibile, i software li ho pagati, quando non l'ho fatto, ne ho pagato anche le conseguenze. Prima di acquistare software (app, pacchetti, programmi, videogiochi) ho compiuto tutte le riflessioni del caso: "facendolo sostieni magari un piccolo sviluppatore che a stento mantiene il suo utile progetto, fornisci una rampa di lancio per sviluppi ulteriori di altri software, hai le ultime versioni originali aggiornate, diritto al supporto diretto dello sviluppatore, qualcosa di sicuro e testato senza nessun potenziale spy/malware all'interno (cosa che tra l'altro può succedere con qualunque contenuto digitale, anche con canzoni, video, applicazioni di ogni genere)". È giusto ricordare questi aspetti, visto che tendenzialmente le persone pensano solo a se stesse. Puntare sul fatto che scaricando qualcosa di "craccato" (estrapolato dall'originale e modificato), non si fa solo danni a terzi, ma si rischia anche nel proprio, seriamente e non solo legalmente. In casi estremi, ci si può trovare anche a dover formattare il computer e perdere tutti i propri dati. In altri casi a dover pagare grosse multe, a perdere borse di studio, sovvenzioni, o a perdere il posto di lavoro. Oggi giorno, c'è una facilità estrema per scaricare gratuitamente o acquistare a prezzi modici, qualunque contenuto contraffatto, ti viene quasi automatico ritenerlo normale. Quasi ti vergogni di dire se hai comprato qualcosa di originale, perché sembri ingenuo se lo fai. Siamo nel paradosso. Le giustificazioni sono sempre le stesse: "sono povero e non posso permettermelo". Se sei povero, non dipende dagli altri e questi non sono oggetti di primaria necessità. Se io sono povero non vengo a rubare a casa tua, i tuoi oggetti, il tuo lavoro. Inoltre anche chi non è ricco, ogni tanto si permette un caffè ed il più delle volte queste app costano meno di un caffè (è ridicolo craccare app simili).
Se ci fosse più onestà in tutto quello che facciamo, non ci sarebbero neanche queste discrepanze sociali, non ci sarebbe tutta questa povertà e la necessità di ricorrere a questi sistemi. Continuo a sostenere che c'è una mancanza di cultura, educazione, valori morali, di base in questo paese. Si tende a pensare che quello "furbo" ruba. Il bello è che poi abbiamo anche il coraggio di criticare i nostri politici, che altro non fanno che rispecchiare la società, noi stessi (fare quello che faremmo noi). Il problema grave, però è che ci amministrano, condizionando in toto la nostra vita. Ed ecco che ci risiamo al fatto che ognuno pensa a se stesso, arrabbiandosi quando viene toccato il proprio, sentendo poi la signora che ha votato quel determinato politico, perché ha promesso che farà la legge per aumentare le tasse, ma però anche quella per far cagare il suo cane in casa. La colpa è nostra, di tutti noi, che non facciamo niente per cambiare le cose. E non parlo di scendere coi fucili in piazza, fare manifestazioni e sporcare le città... ma semplicemente di essere onesti nel quotidiano, non pensando solo a noi stessi ma alla collettività, al bene comune. I tempi sono cambiati, la gente sta vivendo una forte crisi, finanziaria e psicosociale. Ha forse paura di dire che ha comprato qualcosa di originale anche per non rischiare la propria incolumità, in alcuni contesti sociali. Ma arriviamo al punto, a mio modesto parere, più importante del discorso: i complessi sociali. Credo che la situazione sia molto più grave e seria del rubare arte e lavoro a qualcuno, che di per se è già grave. Io vivo in una zona di Torino nella quale molte persone non riescono neanche a mangiare a fine mese. Però comprano oggetti contraffatti firmati per mostrarli, per integrarsi su posti di lavoro e con i coetanei con più possibilità finanziarie. Viviamo in una società malsana che si basa sull'apparire. Se ti vesti firmato rischi di essere rapinato, ma se non lo fai sei uno sfigato. Se non hai lo smartphone di marca sei un poveraccio, se hai quello di marca te lo rubano e rischi pure una coltellata. Viviamo un continuo stress per doverci adattare alle diverse situazioni, lavorative e sociali, ci ammaliamo di più. Tutto questo è di una tristezza disarmante oltre che essere un pericolosissimo campanello d'allarme, sul quale secondo me il supporto psicologo dovrebbe lavorare e che dobbiamo sempre ricordare. In un'epoca nella quale i ragazzi(troppi ed in aumento) si suicidano perché non si sentono all'altezza dei propri coetanei, perché vengono presi in giro e bullizzati magari proprio perché non sono alla moda, c'è qualcosa di molto malsano alle basi dell'istruzione e della cultura. Non voglio giustificare nessuno, ma capisco che in una società nella quale c'è la necessità di apparire, la gente voglia integrarsi soprattutto in tenera età, ricorrendo a stratagemmi. Sta ai genitori, agli adulti, ai coetanei con un po' più di coscienza, educare, diffondere un modus operandi sano, onesto ma soprattutto di autostima, contrastando anche quelli che sono comportamenti di bullismo ed isolamento sociale.
Quindi il morale della favola qual è? Se mettessimo tutti onestà collettiva, in tutto quello che facciamo, giorno per giorno, vivremmo meglio, in un mondo migliore. Fine. Sigla.